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Aragosta

Uno dei crostacei più prelibati e sicuramente più costosi di sempre è l’Aragosta (poco conosciuta con il suo nome scientifico di Palinurus Elephas) dell’ordine dei Decapoda.
Il delizioso e soprattutto preziosissimo crostaceo è maggiormente diffuso nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico orientale. È possibile stanarla nei fondali rocciosi ad una profondità minima di 20 metri fino a raggiungere i 150.
Caratteristico il loro muoversi in gruppo; da molto è stata documentata la sedentarietà di questa specie e la particolare fortuna è che i gruppi sono oltretutto molto numerosi.

L’Aragosta è un crostaceo dalla taglia medio-grande. Può infatti raggiungere una lunghezza media di 30 cm fino ad un massimo di 50; il peso può arrivare fino agli otto kg!
Il corpo presenta una forma sub-cilindrica ed è rivestito da una corazza, chiamato carapace (come quello che caratterizza tutti i crostacei), che subisce numerose mute durante il periodo di vita dell’animale marino.

Il Carapace è oltretutto diviso in due parti: il cefalotorace e l’addome.
Il primo è chiamato a rappresentare tutta la parte anteriore dell’animale, mentre l’addome è ovviamente la parte posteriore: entrambe le parti hanno una colorazione rosso-brunastro (anche se a volte possono raggiungere tonalità violacee) e sono cosparse da spine a forma conica. Le zampe, sei, si trovano solamente nella parte posteriore dell’addome.

Sul cefalotorace, nella parte dunque anteriore, l’Aragosta, presenta due antenne, più lunghe del corpo, che generalmente si trovano in posizione ripiegata all’indietro. La loro colorazione è a tratti gialla e rossa.
Le antenne hanno una funzione molto importante per la vita di questi animali, esse infatti vengono utilizzate sia come organi sensoriali che di difesa. Sulla fronte sono presenti anche due spine divergenti a forma di v. Al di là delle caratteristiche morfologiche tipiche degli altri crostacei, come ad esempio la coda a forma di ventaglio, l’Aragosta è totalmente priva di chele!

Nonostante questo crostaceo sia particolarmente apprezzato in cucina, c’è da sottolineare che esso fa parte di una specie protetta a tutti gli effetti, secondo la famosa Convenzione di Berna.
In ogni modo, può tranquillamente essere pescato (solo da reti da posta chiamate Tremaglie, da marzo ad agosto) oppure allevato in appositi spazi.

Al mercato le Aragoste devono essere vendute vive, anche se è possibile trovarle surgelate: è comunque sempre preferibile cucinarle da vive per mantenere intatto il sapore delicato.

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